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Rosario Salvatore Di Modica
 Le sue poesie

La prima poesia pubblicata:
 
L’istante (23/12/2018)

L'ultima poesia pubblicata:
 
Sogno malinconico di primavera (16/05/2021)

La poesia più letta:
 
Il primo bacio (27/12/2018, 3361 letture)

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Rosario Salvatore Di Modica

Campo de’ Fiori, 17 febbraio 1600

Sociale
Lasciateci da soli: fuori tutti!
Ascolta, Fra’ Giordano, ciò che dico:
non voglio avere in capo ancora lutti,

ti parlerò pertanto come amico.
Conosco la tua vita sin da quando
nascesti in quel di Nola, borgo antico,

Filippo fu il il tuo nome, e messo al bando
ogni piacer mondano e distrazione
trascorse giovinezza ognor studiando.

E non per fede né per convinzione,
giunta l’età matura, tu, Giordano,
cingesti stretti i fianchi col cordone

che orna il saio pio domenicano.
So delle fughe; e folli le avventure;
della passione insana per l’arcano,

che fu cagione delle tue sventure:
poiché la Santa Trinità negasti
fosti scomunicato; poi le abiure;

quindi a Venezia gloria, lussi e fasti,
da vero dissoluto e libertino:
mi taccio perché credo tanto basti.

La Santa Inquisizione, del divino,
in fondo molto poco se ne cale;
quanto é vero che sono Bellarmino,

di questa Chiesa fiero Cardinale,
affermo (e sono pronto anche a negarlo)
che nella conoscenza non vi è il male;

ma quando punge e rode come un tarlo
distoglie l’animale dalla fede
e non si può mai certo tollerarlo;

ché l’obbedienza piena di chi crede
corrobora il potere della Chiesa.
Il tuo pensiero, figlio, inver lo lede.

Su cosa basi allora la difesa?
Che non vi è Dio ma solo l’infinito!
Qual cecità, che stupida pretesa.

Oppure sul concetto ancor più ardito
che mette il sole al centro del creato:
sconvolgi l’equilibrio stabilito

che dalla Santa Bibbia fu insegnato:
che Terra è dono e fulcro del Volere,
e al centro del potere c’è il papato.

Alzando le infrangibili barriere
dell’intelletto, vera roccaforte
del libero pensiero ma foriere

della disobbedienza, cerchi morte;
e questa l’otterrai qui nella vampa;
ché il rogo simboleggia quella sorte

a cui nessun eretico mai scampa:
per volere e bontà del Padre eterno,
per la pietà di quella santa lampa,

l’eternità che neghi, nell’inferno,
ardendo per il tuo comportamento!
Ma se volessi, figlio, al tuo paterno

confessore affidare il pentimento,
abiurando le idee tanto balzane,
il buon Iddio ascolterà il lamento;

come il latrare di dolor di un cane
che impietosisce dando infine i frutti,
le lacrime che versi non sian vane.

Rosario Salvatore Di Modica 23/02/2020 20:20| 1162

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.


 
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smiley Giordano non poteva accettare: non era Galileo. (Antonio Terracciano)


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